13/07/09

Vent'anni

di Lobanowski 2

Gli anniversari. Croce e delizia d’ogni prima prova d’esame. La maturità. All’epoca mia – sembrano secoli, oramai! – ricorreva il Cinquantennale della Liberazione. In quella spensierata mattina di giugno, tra le lacrime e gli strilli Non è la Rai, una prof scongelò la busta fatidica. Liberazione e Costituzione. Wow.
Altri tempi. L’Italia era ancora un Paese profondamente bisognoso di mostrarsi unito, si sfumare le acute differenze. Un’Italia pre-federale. Oggi, in onore al Catteneo, non abbiamo più bisogno di collanti scadenti. 2009. Si può osare. Vent’anni fa crollava il Muro di Berlino. Si, certo. Episodio importante per l’Occidente liberale e il “mondo libero”. Vent’anni fa la repressione governativa metteva fine alla rivolta di piazza Tien-an-men. 4 giugno. E sempre il 4 giugno moriva l’ayatollah Kohmeini, leader della Rivoluzione islamica. La libertà, valore universale d’ogni maturando. Certo, non discuto. Date cruciali, dense di significato. Ma ancora troppo universali per lo studente italiano dell’oggi. Se dobbiamo davvero dare una svolta concreta al nostro concetto di Patria federale, se davvero dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi cos’è importante e cosa non lo è nell’ambito dei nuovi orizzonti regionali, allora si deve osare di più.
Niente soldati cinesi, di cui non ci importa un fico secco. Niente muri, niente pasdaran. Il 4 giugno 1989 – primo pomeriggio – nella fornace di Trapani, il Foggia di Costa e Ricchetti, di Coppola e De Rosa, incrociava le armi col Palermo nell’ultimo atto della stagione. Due risultati su tre a disposizione, e la città sarebbe esplosa. In cinquecento avevano seguito la squadra nella traversata siciliana. Gli altri erano allo stadio, allo “Zaccheria”, ad ascoltare la radiocronaca di Peppino Baldassarre. Pronti ad inondare le piazze, le strade, i vicoli, della più incontenibile delle feste-promozione. Vent’anni esatti. Che gli studenti del vercellese si concentrino sull’anniversario di qualche carestia; che i liceali del Veneto affrontino una ricorrenza vitivinicola. Se l’Italia fosse davvero un Paese federale, i nostri ragazzi avrebbero dovuto parlare di questo. Degli eroi di Trapani. Altro che storie.

01/07/09

Ciclostile

Salve a tutt*

Vi scrivo per segnalarvi un'assoluta novità editoriale.

Trattasi dell'imperdibile testo denominato "Noi siamo il Foggia (e voi no)", sottotitolo: "Saga in ciclostile".

Il libro (158 pagine in formato A4 finemente rilegate sul modello dispensa universitaria) è disponibile presso Gianni il tabaccaio (piazza Oberdan, di fronte al Teatro Giordano). Basta entrare, chiedere del file sul Foggia che ha sul computer e pagare le fotocopie (6,50 euro).

Scherzi a parte (anche se nulla di quanto detto è falso), il libro ciclostilato è un racconto della stagione 2008/09. Ma c'è poco di calcistico, dentro, a guardar bene. E' una sorta di autobiografia. Individuale e di gruppo. In primo piano noi stessi: il nostro amore per l'Us Foggia, la nostra vita di strada e di curva, le partite, le trasferte, le feste, le manifestazioni. Sullo sfondo: la città in cui viviamo, la politica, la socialità, il grande attentato alla passione. Attorno: il mondo fantastico fatto di bandiere, torce, biglietti nominali e prefiltraggi. Come trama: la consapevolezza emergente che un gruppo di individui può farsi banda. Sempre.

Il libro non ha scopo di lucro. Mi rendo da subito disponibile per ogni informazione al riguardo. Chiunque lo desideri e voglia stamparselo in proprio, può richiedermi il file pdf. Lo invierò quanto prima.

Grazie dell'attenzione,
Francesco

Email: info@meglioilfoggia.it

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