03/12/11

La “guerra” di Coletti


Il reintegro di Coletti – convocato per la sfida di domenica a Lumezzane – oltre ad essere un pericoloso segnale di navigazione a vista, dal punto di vista strettamente tecnico, ed un indizio preoccupante da quello societario (“per Casillo sono un peso”, disse il soggetto all’epoca di Cosenza) è per noi molto più: un vero e proprio schiaffo in faccia.


Un insulto al nostro modo di vivere la passione per la maglia rossonera.

Per i distratti, è bene rinfrescare la memoria. Tommaso Coletti (da Canosa, Bari) è l’uomo che con i suoi gesti e le sue dichiarazioni ha più volte dimostrato il suo reale “attaccamento” ai nostri colori. Quando chiese con insistenza di essere ceduto, accampando presunti dissapori con l’allenatore, e quando finalmente approdò alla corte di Galderisi in quel di Pescara. Quando tornando da ex disse, testualmente, riferendosi alla nostra accoglienza: “È gente questa che non si merita niente, da oggi è guerra”.

Premesso che sarebbe bello vederla, la guerra di Coletti… Ribadiamo il nostro pensiero. Che ai meno distratti dovrebbe essere chiaro. Da sempre.
Noi preferiamo una squadra tecnicamente non dotata, ma che nei novanta minuti e durante la settimana, grondi sudore e sputi sangue, ad una di talenti svogliati, viziati e senza rispetto nei confronti della maglia e della città. Di quello che per noi questo binomio rappresenta.
Arriviamo a dire che è meglio mantenere la dignità e la memoria che svendersi per una salvezza.
Questo è un messaggio che farebbero bene a tenere a mente tanto i dirigenti che il mister.

Il posto di Coletti è a Pescara, a Canosa, o dovunque voglia trovare riparo.
Ma, in ogni caso, distante dalla nostra città.


Curva Nord Foggia

1 commento:

Anonimo ha detto...

E ora? Cambiato idea?

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