25/02/14

Soundtrack



Domenica 23 Febbraio 2014, Ischia-Foggia 1-0

C’è sempre un altro modo per raccontare gli eventi. Un altro registro.
Le immagini di uno spaventoso incidente di un gatto delle nevi possono finire indifferentemente su Real tv o su Paperissima, senza alcuna modifica sostanziale. Basta cambiare il jingle in sottofondo.
Le strade strette di Pozzuoli che sfociano sulle banchine popolate dai pescatori della domenica mattina; l’attracco della Caremar; il mare che solleva e affossa il traghetto, mentre isole e promontori circondano la vista; la calura già opprimente di Casamicciola, con gli sbirri in servizio appoggiati al muro; i saliscendi, i vicoli, l’unico ingorgo dell’isola; il casaro, i negozi di souvenir, l’edicola in centro. E, ancora, l’attesa del nuovo imbarco. La marina di Napoli in dissolvenza. Immagini. Nient’altro che questo. Che rendono diversamente in base alla musica che si sceglie per montarle. Così, ormai ben saldo alla terraferma, passo in rassegna i cd, allineati nel cassettone a scomparsa della mia mente. Di sicuro non Zimmer. Né tanto meno Kilar. Il tema del Benny Hill’s show, tutt’al più. E che nessuno si senta offeso. Non è mia intenzione sminuire il sacro idolo dei Chilometri. Ma ho bisogno di sposare un’altra prospettiva. Giacché fingere d’essersi divertiti è il tributo minimo che penso si debba pagare alla malandata passione.
Questo sono io. Mi guardo nel pezzo di specchio usurato sospeso sul lavandino lercio. L’aliscafo è polveroso. Il sapone è stitico. Ho una faccia preoccupante. Gli occhi gonfi sono feritoie di torre nelle rughe della facciata. Tra meno di un’ora saremo al Molo Beverello. Per intraprendere l’ultima parte del percorso a ritroso. Mi asciugo il mento, sento la barba ispida, i baffi. Non stacco gli occhi dallo specchio. Sono di un’altra generazione, penso. Ma la considerazione scivola lungo le arterie senza vittimismi. Non è uno spot sugli acciacchi dell’età. Non è una Pubblicità progresso. Anzi. Ho due ore di sonno – quel lasso di tempo che va dalle 3 alle 5 di un giorno che ha smarrito la propria collocazione sul calendario, anche se dovrebbe essere ieri – non ho mangiato, non ho bevuto che un paio di Peroni. Ma non avverto alcuna stanchezza fisica. Sono ben altre le stanchezze che mi fissano dallo stomaco. Che implorano soluzioni che non ho.
Le strade strette di Pozzuoli che sfociano sulle banchine popolate dai pescatori della domenica mattina; l’attracco della Caremar; il mare che solleva e affossa il traghetto, mentre isole e promontori circondano la vista; la calura già opprimente di Casamicciola, con gli sbirri in servizio appoggiati al muro; i saliscendi, i vicoli, l’unico ingorgo dell’isola; il casaro, i negozi di souvenir, l’edicola in centro. E, ancora, l’attesa del nuovo imbarco. La marina di Napoli in dissolvenza.
Ve l’ho già raccontata quella di Barletta? Quella volta in Coppa Italia? Giocavamo contro la Fidelis Andria, in campo neutro. Epica allo stato puro. Avevo diciannove anni. Non sapevo cosa fosse un Casual e nessuno sapeva cosa fosse un social network. La prima trasferta l’avevo fatta quattro anni prima. Avevo così tanta voglia di essere un Ultrà che se mi avessero proposto di andare a lavare a terra settimanalmente la sede del Regime di Via della Repubblica, avrei recepito l’incarico come un inglese recepisce il titolo di Baronetto. Così tanta voglia di appartenere, da scappare di casa per andare a Napoli. Così tanta da accettare di non avere voce in capitolo. Perché, a quei tempi, questo era un mondo gerarchico e meritocratico. Non parlavano tutti. Il diritto di parola si acquisiva coi gesti. A Barletta, nell’agosto del 1996, dilagammo nel piazzale della stazione. Nella loro città. Il giorno dopo, uno dei “grandi” chiese il mio parere su una faccenda di nessun interesse. Ed io sentii le gambe cedere dall’emozione d’essere stato interpellato. Sono di un’altra generazione, penso. Mentre lo specchio segue il movimento costante delle onde. È stata una lunga giornata. E non è successo niente. Niente di più di quanto succede normalmente a questo mondo nel 2014.  

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