02/12/08

Cosa cazzo mi fischi?

di Lobanowki 1

Da quando sei in C non ti seguono più,
ma chi ti ama davvero è sempre con te
Forza Foggia alé, non ci posso far niente,
il mio cuore lo sai, batte solo per te

(coro della Sud)

Chiariamoci, la differenza che corre tra una vittoria e un pareggio nell’umoralità innata del tifoso si misura in chilometri, lo so bene. Però, cazzo, un minimo di equilibrio nei giudizi uno lo pretende. Del Core ieri l’avrebbero impallinato in tanti, nella Sud. Perché mai, non lo so. Per colpa delle voci che girano, che dicono che a Foggia ci sta contro voglia? Eppure è uno che lotta, si danna. Poi una cosa può riuscire bene o male, ma il giudizio dovrebbe essere tecnico, su come si muove in campo la domenica, non sul gossip feriale. Poi capita che Pecchia fa un lancio al cielo, una palla che chiunque ha già battezzato come inutile, e ti ritrovi Del Core che fa a sportellate con un difensore in area, che ci crede, che fa un aggancio mica facile, che salta l’uomo, tira ma prende il palo, e da lì nasce il gol del vantaggio del Foggia. E tutti a dire: che bravo Del Core. Eppure qualche decina di minuti prima era svettato in aria colpendo bene di testa, che solo con l’istinto c’è arrivato il portiere della Paganese. Mica se l’era guardata la partita.

Abbiamo giocato maluccio ma abbiamo vinto. Qualcuna rubacchiata con rigori un po’ così. Questa è stata la trama delle partite allo “Zaccheria” del Foggia, Arezzo esclusa, dove la prova d’orgoglio ha sopperito ad una certa improvvisazione tattica. Lì tutti ad applaudire a fine gara. Anche se non mancavano i mugugni: si gioca male, si tira poco in porta, dicevano i più. Ieri il Foggia ha giocato la sua migliore partita, creando tante palle gol nitide quante ne ha avute in tutte le partite fino ad oggi giocate. La palla viaggiava veloce, nel primo tempo, in linea verticale e orizzontale. La difesa era sicura. Certo, ogni tanto partiva il solito lancio lungo dalle retrovie in cerca di fortuna, ma contro un undici che si chiudeva in dieci dietro il centrocampo ci può stare. Nella ripresa abbiamo lasciato un po’ troppo campo, ma pericoli non ne sono arrivati. Se Tisci non s’inventava un gran gol, sarebbe morta lì la partita, con il Foggia a ripartire veloce in contropiede e quelli a sbattere contro il muro eretto da Lisuzzo e Rinaldi. E se Salgado si mangia un gol incredibile davanti al portiere allo scadere, non resta che inveire al cielo.

Ma poi ascolti qualche trasmissione in tv, ti ritrovi qualche crocchio di esperti davanti all’edicola il lunedì, e scopri che la colpa è di Novelli. Ok, ci sto: io uno come Del Core in campo l’avrei lasciato, perché è bravo a difendere palla, a far salire la squadra. Ma io me li ricordo quegli stessi tifosi invocare Germinale titolare dopo Taranto, a danno di Del Core. Magari sono sempre loro che ieri hanno fischiato l’attaccante barese all’uscita dal campo. Ed ora rigirano la frittata. E che diamine, un minimo di coerenza. Ma poi, com’era quella storia che ai foggiani piace il bel calcio, che dopo Zeman nulla è stato più come prima, che va bene vincere ma vogliamo divertirci? E cosa cazzo mi fischi la squadra dopo una partita così, dove Pantanelli ha fatto miracoli sulla linea di porta e Salgado ha litigato col pallone?. La Sud per tutta risposta (parte della Sud), ha fatto partire un coro d’incitamento. Alla squadra, alla maglia. Che prescinde da tecnici, giocatori, eurogol domenicali. E dagli stipendi pagati. A quanto pare fermi ad agosto. Hai voglia noi a farci la bocca sulle sfortune del Pescara.

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